VECCHIE TARIFFE… DA COGLIERE AL VOLO!

sedeAncora Buon Anno a tutti e ben ritrovati nel 2013.
L’anno passato è stato duro per molti; e non ci sono -a sentire gli esperti- grandi prospettive di rilancio anche per i prossimi mesi.
D’altra parte chi ha problemi legali non può aspettare che le cose migliorino; l’esigenza di tutelarsi è prioritaria.
Per questo abbiamo deciso -sicuri che apprezzerete- di prorogare ancora FINO ALLA FINE DI QUESTO MESE LE NOSTRE TARIFFE 2011-2012 per tutti coloro che prenoteranno una consulenza o ci affideranno un incarico professionale ENTRO IL 31/1/2013.
A chi avesse bisogno di un parere o di un’assistenza legale dunque consigliamo di non aspettare: ci contatti ora (dal sito – http://www.spinozziecalanna.it/home/per-contattarci – via mail – mailto:info@spinozziecalanna.it – o chiamando 0656320610) per riservare una consulenza professionale, dedicata: in un incontro riservato presso il nostro studio potrà raccontarci la sua vicenda e ricevere un’approfondita analisi del suo caso.
Chiarirà con noi in modo completo i suoi dubbi e avrà anche sicure indicazioni pratiche sulle cose da fare (e non fare!) per tutelare al massimo i suoi diritti.

STAI PENSANDO DI SEPARARTI…


 …e forse ne hai già parlato con un amico – o un’amica; oppure, in silenzio, hai cercato di capirne qualcosa in più, prestando ascolto ai racconti più diversi sulle separazioni di parenti o conoscenti; magari hai anche letto di tutto (e il contrario di tutto) in internet.

La tua incertezza -anziché sparire- è aumentata.

Le leggende metropolitane, al riguardo, sono molte (di alcune parliamo qui).

E ogni caso è per forza di cose diverso dagli altri, perciò quel che è (stato) vero per altri può non essere affatto vero per te.

A te ora serve chiarezza.

Hai bisogno di sapere come stanno davvero le cose: cosa effettivamente prevede la legge per il tuo caso, cosa succede poi nella pratica concreta del Tribunale, cosa puoi e devi aspettarti dal momento in cui prendi effettivamente l’iniziativa, e quali saranno i tuoi diritti (e doveri) da allora in poi.

E’ proprio questo il momento in cui ti serve parlare con un avvocato esperto, che abbia pratica vera di questo tipo di situazioni e procedimenti.

Contàttaci ora (dal sito, via mail o chiamando 0656320610) per riservare una consulenza professionale, dedicata solo a te: in un incontro riservato presso il nostro studio potrai raccontarci la tua vicenda matrimoniale e ricevere un’approfondita analisi del tuo caso. Chiarirai con noi in modo completo i tuoi dubbi e ti daremo anche sicure indicazioni pratiche sulle cose da fare (e non fare!) per tutelare al massimo i tuoi diritti.

Al termine di questo incontro, di sicuro avrai le idee chiare su tutto e potrai meglio valutare il da farsi.

Nessuno, al di fuori degli avvocati di questo studio, saprà nulla di questo incontro (la riservatezza è un nostro dovere e una nostra priorità); e nessuno degli avvocati con cui parlerai ti forzerà mai a intraprendere nulla.

Sarai tu –quando vorrai- a decidere in piena libertà se dare effettivo avvio alla tua separazione; sappiamo bene che si tratta di scelte personalissime, che nessuno di noi si permetterà di giudicare.

[Non temere, la consulenza avrà un costo chiaro, limitato e senza sorprese, che ti verrà comunicato all’atto della richiesta (non impegnativa) di prenotazione.]

SE INVECE HAI GIA’ DECISO DI SEPARARTI…

…l’incontro coi nostri avvocati servirà non solo per analizzare a fondo il tuo caso ma anche per impostare da subito l’azione da intraprendere per arrivare -prima possibile e limitando costi e tempi- alla separazione di cui hai bisogno.

Permettici di chiarirti come pensiamo debba essere un avvocato che tratta separazioni e divorzi.

Molte persone, forse anche fuorviate da cinema e fiction ben poco realistici, si rivolgono all’avvocato sperando d’incontrare (e ingaggiare) qualcuno che assomigli a un attore tragico, o a un ‘vendicatore’. Nella realtà, un avvocato che urlasse in udienza non avrebbe altro risultato che quello d’indisporre il giudice; e un legale  inutilmente bellicoso e persecutorio con la controparte solo per compiacere il proprio cliente non ti sarebbe affatto utile, giacché la magra soddisfazione di turbare il sonno del tuo coniuge la pagheresti con anni di cause sfibranti (e assai costose).

A te invece serve un professionista serio e preparato, che ti consigli al meglio  per avere (o conservare) tutto quel che ti spetta, si sforzi di raggiungere –prima possibile- un accordo che ti tuteli al massimo e ti permetta di uscire presto da una situazione che non sei più in grado di sopportare.

Sia chiaro: non temiamo le cause e siamo ben… allenati e preparati a sostenerle tutte le volte che sia necessario. Siamo fermissimi nella difesa dei tuoi diritti (come coniuge e come genitore); ma non siamo litigiosi per il solo gusto di esserlo.

L’avvocato che meglio fa i tuoi interessi è quello che ti permette di cominciare da subito a guardare avanti.

Contàttaci ora (dal sito, via mail o chiamando 0656320610).

Noi penseremo a tutelarti e tu potrai dedicarti a cominciare subito la tua nuova vita.

A volte ritornano…

…e infatti eccoci qua!

Lo studio ha ripreso la sua piena attività ed è a vostra disposizione.

Come preannunciato, stiamo ricontattando chi si era già ‘prenotato’ nei giorni di chiusura agostana.
Ribadiamo però che ovviamente chiunque (anche adesso!) può fissare un appuntamento in studio; basta semplicemente:

-telefonarci direttamente allo 0656320610 (fuori orario è comunque attiva una segreteria telefonica);

oppure inviarci una e-mail all’indirizzo info@spinozziecalanna.it

-o ancora compilare il modulo di contatto disponibile qui

-o (infine) spedirci un sms al numero +393273673025

precisando in ogni caso nome, recapiti telefonici e materia da trattare (ad es.: “separazione”).

A presto!

 

In questi giorni siamo chiusi, ma…

Come sapete, in Agosto l’attività dei tribunali (e degli studi legali) si riduce al minimo; e gli avvocati ne approfittano… per riposarsi un poco.

Il nostro studio riaprirà perciò a pieno regime a partire dal  3 settembre.

Alcuni clienti (vecchi e nuovi) ci hanno comunque già contattato per avere un appuntamento alla riapertura: perciò segnalo a chi fosse interessato che è possibile fin da ora prenotarsi inviando una e-mail all’indirizzo

info@spinozziecalanna.it

o un sms al numero

+393273673025

scrivendo nome, recapiti telefonici e materia da trattare (ad es.: “separazione”)

Nella giornata di riapertura provvederemo noi a ricontattare gl’interessati fissando un appuntamento a breve; si seguirà l’ordine di arrivo dei messaggi.

Ancora buona estate a tutti!

 

 

 

[L’immagine è di Guillaume Cattiaux – CC]

Come capire se è davvero giunto il momento di separarsi.


Nel corso dei molti anni di pratica come avvocati matrimonialisti c’è capitato di osservare come vi siano alcuni periodi dell’anno nei quali la richiesta di appuntamenti per l’avvio di una separazione si fa molto più pressante: in particolare questo accade all’inizio e alla fine del periodo estivo e immediatamente dopo le vacanze natalizie.

Perché questo accada a è facile intuirlo: sono questi i periodi in cui le coppie passano più tempo insieme, hanno maggior occasione di confrontarsi (e di scontrarsi) e dunque maturano con più facilità reciproci sentimenti di esasperazione.

In alcuni casi poi è già presente una relazione extraconiugale, con la quale il coniuge implicato finisce col fare i conti proprio in queste occasioni, sia per l’accresciuto senso di estraneità nei confronti della compagna o del compagno “ufficiale” sia anche perché la persona con cui viene intrattenuta tale relazione fatalmente comincia col tempo a pretendere maggior attenzione per sé -e dunque anche una condivisione almeno parziale del periodo vacanziero.

Ecco dunque che facilmente (all’inizio o alla fine di tali periodi) si finisce davanti a un avvocato, per assumere informazioni sul funzionamento della separazione, sulle cautele da osservare nei confronti del coniuge e via dicendo.

Non sono pochi i casi però in cui la persona che riceviamo nel nostro studio è in realtà assai incerta sul da farsi, al punto da attendersi quasi che l’avvocato rompa gl’indugi e prenda egli stesso l’iniziativa di avviare senz’altro un procedimento per separazione.

Guai all’avvocato che assecondasse una simile aspettativa.

Quel che personalmente riteniamo di fare in casi del genere, pur non trascurando di dare una completa informazione di carattere professionale sul funzionamento e sulle implicazioni della fine di una convivenza coniugale, è principalmente il far riflettere a fondo il nostro assistito sulla reale natura dei propri sentimenti.

Perché è questo il punto nodale: la moglie o il marito che sta meditando di separarsi deve fare un approfondito esame di coscienza,

la moglie o il marito che sta meditando di separarsi deve fare un approfondito esame di coscienza

indagando in modo sincero le proprie più intime sensazioni.

Solo il diretto interessato infatti sa nel profondo se voglia o meno continuare a credere e a lottare per il suo rapporto matrimoniale oppure se sia ormai talmente stanco, sfiduciato o per converso esasperato e adirato da non volerne più sapere nulla.

La rozza metafora che a volte adoperiamo per aiutare il nostro cliente a riflettere e capire se sia arrivato davvero il momento di separarsi è quella della vecchia automobile di famiglia, che ci ha trasportato e assistito fin qui ma ora ha bisogno, visto il chilometraggio raggiunto, di una costosa manutenzione straordinaria.

Con quali sentimenti pensiamo a questa nostra automobile?

Vediamo in lei l’auto a cui siamo tanto affezionati e che non vorremmo mai dare via?

Oppure solo un vecchio catorcio del quale non vediamo l’ora di disfarci?

Nel primo caso sarà opportuno che, prima di pensare a una separazione, esploriamo fino in fondo ogni possibilità di recupero del proprio rapporto matrimoniale, con l’altro coniuge e magari anche con l’aiuto di un qualificato terapeuta di coppia.

Nel secondo caso invece siamo ormai pronti per dare incarico al nostro avvocato per l’avvio del procedimento di separazione.

—–

Stai pensando di separarti? Clicca qui.

Hai già deciso di separarti?
Contàttaci ora (dal sito, via mail o chiamando 0656320610).

 

 

[L’immagine è di Donna62, CC]

 

 

 

Una guida semplice per imposte e tasse… gratis.

Stavolta vi segnalo l’esistenza di una guida -a quel che sento in giro non troppo conosciuta- che spiega in modo semplice e abbastanza completo (anche con esempi e illustrazioni) come funziona il sistema italiano delle tante imposte e tasse che ci… circondano, comprese le modalità per porre rimedio agli eventuali errori, per fare ricorso (o trovare un accordo) etc.

E’ l’Annuario del contribuente (il nome per la verità l’avrei scelto un poco più ‘amichevole’).

Ed è gratuito.

Lo pubblica ogni anno l’Agenzia delle Entrate, nei loro uffici si trova (si dovrebbe trovare) anche stampato, ma il consiglio è di scaricarlo online QUI , anche perché la versione online viene aggiornata, se necessario, anche nel corso dello stesso anno (quella attuale è aggiornata al 28/3/12).

 

Esiste anche una vera e propria rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, FiscoOggi; anche qui, molte le guide e gli articoli interessanti.

Buona lettura!

 

 

TEMPO DI CRISI? ATTENTI ALLE FALSE SEPARAZIONI.

 

Chi si occupa professionalmente di diritto di famiglia prima o poi si trova di fronte clienti che ‘hanno bisogno di una separazione’.

Non sono persone con un rapporto coniugale in crisi, ma coppie (la richiesta è infatti congiunta) che intendono separarsi fittiziamente, formalmente, al solo fine di ottenere in modo distorto dei benefici (magari solo un miglior punteggio nelle graduatorie per gli asili pubblici o simili) o evitarsi dei danni (come l’aggressione dei propri beni da parte dei creditori).

L’attuale periodo di profonda crisi, il crescere della pressione fiscale (si pensi solo all’IMU) e la stagnazione economica non fanno che incoraggiare la ricerca di soluzioni di questo tipo.

Personalmente però non amo e non incoraggio questo tipo di richieste, sempre ammesso che siano esplicitate: spesso si tace, al massimo… si ammicca.

Innanzitutto ritengo che sia moralmente -prima ancora che giuridicamente- scorretto avvantaggiarsi in questo modo rispetto a chi invece ha reali (o comunque più gravi) situazioni di disagio; né va dimenticato che l’uso improprio delle tutele di legge finisce per vanificarle e renderle in sostanza inutili per tutti.

 Ma c’è anche un motivo ‘tecnico’ che mi spinge a consigliare la massima cautela nell’avventurarsi su simili sentieri.

Generalmente infatti chi si vuole separare per tali fini non presta la minima attenzione a quel che viene scritto nel ricorso; gl’interessa il risultato (indiretto) per cui chiede di separarsi, mentre spesso non legge nemmeno il contenuto delle condizioni… che egli stesso sta chiedendo di applicare.

Ancora peggio, a volte l’interessato recupera, magari da chissà quale angolo d’internet, un fac-simile che completa e stampa per conto suo, senza avere il minimo supporto tecnico-giuridico.

Nel far ciò si dimentica (o meglio s’ignora) che la legge -e il tribunale che la applica- non prevedono separazioni ‘finte’; anzi, se il giudice che ascolta i coniugi dovesse percepire l’inesistenza della crisi della coppia, non potrebbe far altro che rigettare il ricorso.

Dunque una separazione omologata (=approvata) dal tribunale è una separazione vera e propria, a ogni effetto di legge.

 E può essere azionata dall’interessato.

Perciò se uno dei due coniugi ha in cuor suo l’intenzione di separarsi davvero, ottenuta la separazione ‘finta’ (ma per la legge verissima) non dovrà far altro che pretenderne (con le buone o con le cattive) l’attuazione ed esecuzione, potendo ad es. pretendere che l’altro esca dalla casa coniugale, versi l’assegno pattuito etc.

A parti invertite, il coniuge economicamente a carico (esempio classico: la moglie casalinga) potrebbe ritrovarsi ad aver firmato un accordo per cui ‘ognuno dei coniugi provvede da sè

al proprio mantenimento’; in pratica, pur non avendo reddito non avrà diritto a un assegno mensile (e queste sono condizioni che non si possono cambiare -nemmeno in tribunale- se non cambia la situazione economica dei coniugi).

Se pensate che sia un’ipotesi remota, vi sbagliate di grosso.

Ho avuto personalmente a che fare con persone che, separatesi per evitare l’aggressione dei creditori dell’altro coniuge, sono poi venute in studio sospirando per dire che tutto sommato il loro matrimonio tanto bene non andava e dunque quella separazione, teoricamente solo di carta, sarebbe stata azionata e applicata davvero.

Contro una simile eventualità non ci sono rimedi legali di facile attuazione.

Dunque in tali casi son dolori, per il coniuge svantaggiato e fors’anche per l’avvocato che gli ha fatto sottoscrivere con eccessiva disinvoltura un ricorso ‘precotto’.

E allora l’unica strada possibile per un avvocato serio (e per i coniugi che non vogliano rischiare di rovinarsi con le loro stesse mani) ritengo sia quella di predisporre e sottoscrivere sempre e comunque un “vero” ricorso per separazione, tagliato sul caso concreto e rispettoso delle condizioni reali della coppia.

Tra l’altro, questo avrà l’ulteriore importante effetto di far ben riflettere assai meglio marito e moglie -e sotto diversi profili.

Se questo alla fine per l’avvocato vorrà dire curare una separazione in meno… poco male.

—–

Stai pensando di separarti? Clicca qui.

Hai già deciso di separarti?
Contàttaci ora (dal sito, via mail o chiamando 0656320610).

 

 

[L’immagine è di 401K (CC)]

 

QUELLO CHE NON VI DICONO DELLA MEDIAZIONE (3) Con circolazione stradale e condominio arriva il colpo di grazia.

  Riprendo a distanza di tempo un tema già trattato sul nostro sito (qui, qui e ancora qui): quello della mediazione obbligatoria.

Come forse avrete già letto, da oggi il tentativo di mediazione diventa infatti obbligatorio anche nelle materie (di grande rilevanza numerica) della circolazione stradale e delle liti condominiali.

Leggevo già lunedì annunci entusiastici, valga per tutti quello del Corriere della sera – inserto Economia (ancora consultabile online) che addirittura parlano di una “giustizia che diventa più veloce.”

Magari.

Come già spiegato nei precedenti interventi il passaggio obbligato  per la fase della mediazione inevitabilmente allunga i tempi della vicenda processuale (come già del resto verifichiamo quotidianamente per le materie già a regime) e rallenta l’ingresso nel giudizio.

Attualmente, infatti, in una fetta assai rilevante di casi la parte chiamata davanti al mediatore non si presenta affatto, così  vanificando il procedimento; e nei casi residui in cui le parti riescono a dibattere davanti al mediatore, solo un terzo dei casi si risolve con un accordo.

Nella maggior parte dei casi, dunque, chi vuole vedere tutelato un suo legittimo diritto ha inutilmente pagato i costi della procedura di mediazione (dunque ha già sborsato qualche centinaio di euro).

Preso atto del fallimento della mediazione, l’avvocato dovrà promuovere il giudizio vero e proprio (se va bene , nel frattempo saranno passati almeno sei mesi); e la parte dovrà già da subito pagare il ‘contributo unificato’, termine ambiguo con cui s’indica una vera e propria tassa sulle cause (peraltro elevata ben due volte nell’ultimo anno) e dare almeno un minimo anticipo al legale (che deve anche provvedere agli accertamenti anagrafici, societari etc. e alle notifiche di rito –anche qui, si paga non poco).

La causa durerà, come al solito, una media di tre/quattro anni in primo grado; e altri quattro/cinque l’eventuale appello.

Ah, dirà chi ha avuto la pazienza di leggerci, ci risiamo, gli avvocati temono di perdere una fonte di guadagno (la causa).

Questo è del resto il ragionamento strisciante che dalle tv e dai giornali si cerca di far passare; tra l’altro, col risultato nel lungo periodo di minare ancor di più il rapporto fiduciario tra difensore e cliente, con pregiudizio per quest’ultimo che si sentirà sempre più… solo e perciò incapace di tutelare le proprie ragioni).

L’articolo sopra citato ad es. così si esprime: “Si tratta di tipologie che occupano una fetta importante dei fatturati degli avvocati (soprattutto del Meridione) ed è per questo che lo scontro tra le parti è destinato a crescere anche nei prossimi mesi.

Il nostro studio legale di regola non tratta  circolazione stradale né condominio, sicché non ci sembra di poter essere tacciati di un interesse diretto nella questione: e possiamo allora senz’altro dire che l’argomento in questione (qui e altrove) è semplicemente falso, perché il compenso dell’avvocato per la sua assistenza tecnica prescinde dalla fase in cui si riesce a ottenere soddisfazione per il proprio cliente, essendo invece collegato al concreto risultato (‘utilità’) ottenuto dall’assistito e non certo dall’andare in causa di per sé (gli avvocati, ci crediate o meno, detestano andare in giudizio perché ne conoscono il reale stato di sfascio).

Ma cosa cambia con l’ingresso delle nuove materie nella mediazione obbligatoria?

Semplice: il sistema della mediazione si bloccherà del tutto.

Già ora ad es. l’organismo di mediazione gestito dall’Ordine degli avvocati di Roma (il più grande della Capitale) è sostanzialmente paralizzato, incapace di assicurare la corretta e tempestiva convocazione delle parti e dunque l’effettivo espletamento della procedura di mediazione. Ha il solo pregio di costare (un poco) meno di altri organismi, sicché (soprattutto in un periodo di spaventosa crisi economica) continuerà ad essere il ‘preferito’ dalle parti.

Ci si mette semplicemente l’animo in pace, si sa di dover perdere quei mesi  (e quei soldi) prima di poter cominciare ‘la causa vera’ e via così.

L’arrivo di una miriade di nuovi casi impedirà del tutto la mediazione; chi pensa il contrario si faccia oggi stesso  un giro in Tribunale (l’organismo deputato alla tutela dei nostri diritti), verifichi quale sia il ritardo nella soddisfazione delle ragioni di chi agisce e poi ci spieghi come potranno far meglio i pochi organismi privati che affronteranno una pari mole di questioni.

Altro aspetto che non mi sembra sia stato troppo evidenziato è quello relativo in particolare alla materia della R.C. auto.

Come noto, fino a oggi la fase delle trattative con l’assicurazione (soprattutto se gestita da un legale capace) si risolveva spesso in un accordo che garantiva il buon soddisfacimento delle ragioni del danneggiato.

Ora tuttavia, con la costruzione del nuovo steccato della mediazione, le assicurazioni avranno assai meno interesse a chiudere un sinistro anticipatamente; certo, se si rifiuteranno ingiustamente di pagare il dovuto con le buone, verranno convocate in mediazione. Magari non si presenteranno, dunque verranno citate in giudizio e –alla fine della causa- probabilmente pagheranno un po’ di più.

Ma la domanda vera è questa: quante persone avranno la costanza (e i soldi) necessari per affrontare questi passaggi? Non certo tutti.

E le assicurazioni, nel valutare la loro convenienza, non guardano certo il caso singolo ma i dati aggregati, le statistiche; sicché potrebbero anche rilevare che la percentuale degli scoraggiati sia tale da assorbire  e remunerare ampiamente i costi per pagare chi sarà invece andato fino in fondo.

[Ah, la statistica, che bella scienza…]

 

L’8 Marzo? In nostra compagnia!

Cari tutti,

siamo felici d’invitarVi a partecipare alla presentazione del libro della  nostra amica Anna Hurkmans, prevista per

Giovedì 8 marzo ore 17
presso la  Biblioteca Ennio Flaiano, via Monte Ruggero 39
Presentazione del libro di Anna Hurkmans “La donna del pittore”

I racconti illustrano momenti particolari nella vita di alcuni grandi artisti o persone celebri, spesso visti attraverso gli occhi di una donna che ha incrociato la loro vita.
Il volume sarà presentato da Giuseppe Rocca (regista, sceneggiatore e docente dell’Accademia “Silvio d’Amico”); letture di Sara Calanna (attrice e regista… direi anche avvocato NdR); brani tratti dai musicals “Vincent” e “Don’t cry Butterfly” cantati da Gaia Bellunato (protagonista nel musical “La Bella e la Bestia”); brani sefarditi e francesi cantati da Anna Hurkmans e Ermanno Testi.

Vi aspettiamo numerosi!

 

 

Anche nel 2012… siamo avvocati convenzionati Family Card!

Come forse ricorderete, già in precedenza, per venire incontro a  chi vive situazioni economicamente difficili, avevamo con piacere aderito alla convenzione proposta dalla Provincia di Roma.

 

La situazione generale del Paese, a voler essere ottimisti… non è migliorata.

 

 

E allora ci è sembrato doveroso, in risposta alla richiesta della Provincia di Roma,  rinnovare senz’altro la convenzione a suo tempo stipulata e dunque continuare a offrire condizioni di favore ai titolari di Family Card.

 

[Se anche non dovesse servirvi per risparmiare qualcosa sulle spese legali, vi consiglio di dare un’occhiata a tutte le altre attività che aderiscono all’iniziativa; c’è davvero la possibilità di risparmiare praticamente in tutto ciò che una famiglia (volente o nolente) si trova a spendere.]

CHI PUO’ RICHIEDERLA?

La FAMILY CARD (anche nel 2012) è UNA TESSERA GRATUITA riservata alle famiglie residenti nel territorio della Provincia di Roma composte da:

  • uno/due genitori e due figli con reddito familiare annuale fino a € 40.000;
  • uno/due genitori e tre figli con reddito familiare annuale fino a €  50.000; dopo il terzo figlio, per ogni figlio in più, il tetto di reddito annuale familiare aumenta di € 5.000.
  • persone ultra 65enni con reddito annuale fino a € 15.000;
  • persone non autosufficienti a carico del nucleo familiare con reddito fino a € 50.000.

Ogni tessera è nominativa, per essere utilizzata va esibita assieme ad un documento di riconoscimento ed è valida fino al 31 dicembre.

Se volete saperne di più sulla card potete scaricare il depliant ufficiale e visitare la http://www.provincia.roma.it/news/family-card-sconti-e-agevolazioni-le-famiglie, dove si spiega anche come richiederla.

L’elenco completo delle attività che hanno aderito alla convenzione potete trovarlo QUI (ci sono anche supermercati, farmacie, librerie etc.).

The Free Dictionary: v intr aderire 1 combaciare unirsi essere strettamente unito ***I pezzi aderiscono perfettamente.